22 Aprile 2018
Il Rodano Settentrionale in 6 vini
C’è un quadro di Vincent Van Gogh che si intitola “Notte stellata sul Rodano”. Nella parte superiore, in un cielo in parte rischiarato dalle luci di una cittadina che si specchia sul fiume, le stelle pulsano luminose; in mezzo l’acqua brilla in mille riflessi accesi dalla luce che la colpisce dall’alto e, più in basso, sulla destra, una coppia di contadini passeggia davanti all’argine: forse marito e moglie si concedono una passeggiata serale, o forse stanno già tornando a casa. E’ una festa di gialli e blu e azzurri, ma Van Gogh, pur in questa esplosione di colore, riesce a trasmetterci l’impressione di una calma, e calda, notte estiva.
In questa stessa atmosfera siamo stati condotti, la sera del 19 aprile, dal nostro Consigliere e Sommelier Céline Caffot, che attraverso sponde fluviali, declivi terrazzati e boschi ci ha avvicinato e ci ha illustrato sei vini del Rodano che sommano e sintetizzano emozioni, sensazioni e percezioni complesse, lasciando trasparire nei loro profumi e sapori le radici di terroirs uguali tra loro eppure vari e diversi.
I fortunati, attenti e curiosi partecipanti alla serata sono passati dall’esuberanza e gioiosità del Côtes-du-Rhône al tappeto speziato del Crozes-Hermitage; dalla frutta e dall’equilibrio del Saint Joseph all’eleganza, finezza e persistenza del Côte-Rôtie. Per approdare, infine, sulle sponde ricche di spezie, frutti e aromi terziari dei due Hermitage che hanno chiuso la serata.
La Syrah in molte delle sue declinazioni ha riempito una già (troppo) calda serata di aprile dei suoi sentori di pepe, frutti rossi, erba, pellame e tannini più o meno maturi, invitandoci a proseguirne la conoscenza, perché no, nelle sue versioni italiane.
Un percorso condotto in costante crescendo, che ha trovato un punto di equilibrio difficilmente raggiungibile altrimenti, grazie al terzo e al quarto dei vini degustati, sintesi differente, più mossa e vivace la prima, elegante come una top model sulla passerella la seconda, di un ambiente, di un territorio, e, una volta tanto, del rispetto dell’ uomo per essi.
Nel corso della serata sono stati degustati:
1. Côtes-du-Rhône – Charvin – 2014 (Côtes-du-Rhône méridionales, 85% Grenache; 5% Syrah; 5% Mourvèdre; 5% Vaccarèse):
Subito al naso sentori balsamici come lavanda e fichi maturi, si susseguono frutti rossi un poco sotto spirito, emerge poi un sentore di radice di liquirizia e leggero anice con una nota legnosa/terrosa, in sottofondo permane una leggera sensazione erbacea. In bocca è molto succoso, si percepisce distintamente il mirtillo nero, si conferma la liquirizia, accompagna il tutto un tannino giovane ma gentile e non graffiante.
2. Crozes-Hermitage La Petite Ruche – Chapoutier – 2015 (100% Syrah):
Molto invitante al naso, impressione di freschezza seguito da un bel mirtillo nero, segue una netta e piacevole sensazione di affumicato con accenni di note animali, si accompagnano anche leggere note di lavanda. Appena scaldatosi nel bicchiere emerge una sensazione metallica e di arancia rossa. In bocca si dimostra subito succosissimo, molto fresco, si confermano le arance rosse, si intuiscono sensazioni di pepe bianco, il tannino si rivela morbido e non aggressivo.
3. Saint Joseph – La cuvée du papy – Montez – 2015 (100% Syrah):
Al naso subito spezie dolci, noce moscata, vaniglia, poi una parte erbacea e un sentore di viola e lavanda, si intuisce un uso del legno ben presente. Le note sono tutte suonate a volume alzato. In bocca risulta morbido ed avvolgente, confermando tutte le sensazioni al naso, il tannino si rivela anche lui abbastanza morbido.
4. Côte-Rôtie – Cuvée Pourpre – Gaillard – 2013 (100% Syrah):
La prima olfazione si caratterizza per uno spunto etereo, quasi di vernice, si rincorrono poi leggeri tocchi vinosi, vegetali, vaniglia ed una sensazione di pietra polverosa. Ogni sensazione successiva è sempre un leggero tocco, anice/finocchio, sanguigno/ematico, spezie dolci, leggere note animali sul cuoio. In bocca tutte le precedenti sensazioni si rimanifestano equilibratissime, finale lunghissimo su spezie dolci, il tannino è sempre una comparsa sempre presente ma in secondo piano rispetto alle altre sensazioni.
5. Hermitage – Monier de la Sizeranne – Chapoutier – 2006 (100% Syrah):
Si distinguono immediatamente le sensazioni di spezie dolci, poi vaniglia, addirittura percezione di budino alla vaniglia, emergono leggere sensazioni di ossidazione ma molto discrete e piacevoli. Appena si scalda si intuiscono frutti rossi, una leggera prugna sopra tutti ed un’inaspettata, ma non spiacevole, nota di asparago, appena più caldo ancora si distingue una netta percezione di tabacco dolce.
In bocca è invitante, nette sensazioni di frutta sotto spirito, sembra quasi chinato per una leggera sensazione amaricante, finale lungo su note affumicate. Tannino di velluto. Probabilmente sta vivendo i suoi anni migliori.
6. Hermitage – Guigal – 2005 (100% Syrah):
Spunto etereo con leggero spruzzo di vernice, sensazione di freschezza, quasi sanguigno, poi spezie dolci ed un poco di lavanda, accenni di legno bagnato e di funghi. In bocca un tannino presente ma morbido accompagna buone sensazioni di morbidezza, quasi dolci, la freschezza si riprende subito la scena, finale lungo sule note morbide. Probabilmente sta entrando nella sua piena maturità.