02 Luglio 2019

Gita in Valpolicella: una giornata tra riflessioni, chiacchere e vino

A voler essere pignoli, bisogna ammettere che è mancato il sole, ma sperare in una giornata di bel tempo, in questa strana primavera, sembra una pretesa effettivamente eccessiva e, per ora, Fisar Milano Duomo non riesce proprio a influire sulle condizioni climatiche.

Tempo a parte, uno degli aspetti più belli delle nostre gite è l’eterogeneità. Partecipano sempre persone di varia umanità e diversa preparazione enologica: Soci a vario titolo, parenti e amici dei Soci, Delegati, Sommelier, Consiglieri, pizzicagnoli …così le gite diventano uno scambio continuo di opinioni, commenti a volte pertinenti a volte un po’ meno, progetti per il futuro e rimpianti per un passato che non tornerà. E il vino e i discorsi e le considerazioni sul vino fluidificano e favoriscono comunicazione e rapporti …

Così fluidificati e favoriti la mattina del 18 maggio, al termine del viaggio di trasferimento da Milano, siamo felicemente giunti a San Pietro in Cariano, dov’eravamo attesi presso l’Azienda “Corte Lenguin”: Silvio Vantini, nipote dell’omonimo fondatore, coltiva circa 10 ettari di vigna lungo i pendii del Monte Sant’Urbano, a ridosso della pianura di San Floriano. “Corte Lenguin” esporta in Svizzera, Danimarca, Canada e USA. Per quanto ci riguarda, in una sala di degustazione davvero bella, ampia, confortevole e ben ideata abbiamo potuto goderci in tutta calma cinque assaggi: Valpolicella Classico 2018, Ripasso 2016, Amarone 2015, Amarone La Coeta 2015 e Recioto 2017. Menzione particolare per l’Amarone la Coeta, rosso rubino con riflesso granato, intenso e complesso nelle note di ciliegia, amarena, spezie, vaniglia e cacao, in bocca secco, morbido ed elegante, molto persistente e per il Recioto, una delizia nel suo rosso granato carico con sentori di confettura di ciliegie, prugne, cioccolato, noci e vaniglia.

Per pranzo eravamo attesi al Ristorante “La Fontana ai ciliegi”, sempre in quel di San Pietro in Cariano. Lì ci siamo rifocillati dalle fatiche della mattinata con soppressa sotto cenere, giardiniera di verdure artigianale, risotto all’amarone, formaggi di capra e sfogliatina di Villafranca con crema chantilly e ciliegie in sciroppo ma, soprattutto, siamo stati resi edotti delle epiche vicende della “Malga Faggioli”, Azienda produttrice dei suddetti formaggi di capra.

Nel pomeriggio abbiamo visitato, senza perder tempo, il secondo Produttore in programma, l’Azienda Agricola “Manara”. L’Azienda, presente a San Floriano dal 1950, con 12 ha complessivi, tutti coltivati a pergola veronese, viene gestita dalla famiglia Manara da tre generazioni e la quarta sta gradualmente tracciando la sua strada. In degustazione: Rosé Metodo Classico, Valpolicella Classico Vecio Belo 2016, Ripasso Le Morete 2016, Amarone Corte Manara 2014, Amarone Postera 2013, Veneto IGP Guido Manara 2013, Recioto Moronalto 2016 e Recioto El Rocolo 2015.

Siamo tornati alla base che un po’ pioveva e un po’ smetteva, soddisfatti per una giornata che, non fosse stato per il tempo … ma anche i pullmann sono buoni aggregatori e chiacchiere e considerazioni continuano a fluire nella penombra, anche se la primavera non voleva proprio decidersi ad arrivare.

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